“Dal mio governonon ci sono stati favoritismi. Noi quei Cda li abbiamo commissariati. Facciamola la commissione d’inchiesta, non fondiamoci su pettegolezzi. Non abbiate paura della verità”. Definendo le polemiche seguite al nuovo e discusso libro di Ferruccio de Bortoliuna “bellissima operazione di marketing”, ieri Matteo Renzi è stato ospite dellArena di Giletti rinnovando il suo pensiero in merito alle vicende interne al Pd in relazione al caso Banca Etruria. Poi lex premier ha affrontato il nodo sul voto: “Secondo me conviene chesi vada a votare alla scadenza naturale della legislatura. Bisogna usare questi mesi per parlare di cose concrete e dando una mano al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, e non fargli la guerra”. Quindi, a proposito della legge elettorale, secondo Renzi ” Non mi piace il proporzionale puro. Il principio deve essere cheil cittadino scelga liberamente e che dia governabilità. Il Pd da solo non ha la maggioranza, e dunque si facciano avanti “tutti quei partiti che erano per il No al referendum dicendo che una nuova legge si poteva fare in sei mesi: ecco, ci hanno preso in giro, perché in sei mesi non si è fatto nulla. -“Ho detto che se perdevo, lasciavo. Me ne sono andato: sono tornato un privato cittadino ha aggiunto il segretario Pd, ripercorrendo i difficili giorni post-referendum – Firmavo le leggi, ora firmo le giustificazioni come papà”, confida, assicurando di aver ritrovato la dimensione e i valori della quotidianità” ma, soprattutto, “le parole d’ordine” legate ai problemi concreti delle persone e dei giovani, come il lavoro, la casa. “Io con le riforme volevo cancellare 300 persone. Son rimaste tutte le poltrone del mondo, l’unica saltata è la mia…”.
M.